Imparare a tradurre è una fase fondamentale dell’apprendimento di ogni studente.
La formazione scolastica esige l’apprendimento delle tecniche di traduzione di una o, meglio ancora, più lingue. L’iter di apprendimento deve prevedere diversi step di livello crescente: da parole e termini basici, facenti parte della comunicazione più comune e familiare ad espressioni e locuzioni più formali e tecniche. Seppure sia vero che è più comune che una persona debba affrontare situazioni di dialogo informale, durante le quali debba tradurre termini semplici e di uso quotidiano, non è detto che un lavoratore od uno studioso non si imbattano, presto o tardi, nella necessità di utilizzare anche un linguaggio più settoriale. Di conseguenza è importante che anche la scuola media superiore fornisca gli insegnamenti necessari per affrontare la traduzione di una lingua più settoriale rispetto a quella proposta dalle scuole medie inferiori.
Per colmare le lacune degli studenti italiani circa la capacità di tradurre un inglese più formale, molte scuole, in particolare i licei, hanno iniziato ad inserire nei loro progetti formativi del triennio anche lezioni di compresenza: si tratta di ore in cui due insegnati, tra i quali quello di inglese, insegnano un materia servendosi della lingua anglosassone. Solitamente si tratta di ore in cui è previsto l’insegnamento dell’Inglese scientifico, ovvero uno studio della biologia, della chimica, della fisica o di un’altra scienza proposta in lingua inglese.
Solitamente i docenti delle due materie previste lavorano in collaborazione in due fasi. Durante la prima fase impartiranno separatamente, durante le ore di lezione della singola materia, le nozioni necessarie per affrontare le lezioni di compresenza. Solo durante la seconda fase, ovvero durante le ore di compresenza, le due materie verranno assemblate. Poniamo, ad esempio, che in un liceo scientifico si vogliano proporre delle ore di inglese scientifico durante le quali gli studenti imparino a tradurre le nozioni di chimica. In un primo momento la docente di chimica fornirà in lingua italiana gli insegnamenti della sua materia che avrà preventivamente programmato di riprendere durante le ore di compresenze.
L’insegnate di lingua inglese dovrà fornire agli studenti le nozioni ed i dati di lessico necessari per tradurre vocaboli ed espressioni necessarie per il determinato ambito della chimica che verrà affrontato nelle ore di inglese scientifico. Solo nella seconda fase, ovvero quella delle ore di compresenza, agli studenti verrà proposto il recupero delle nozioni apprese con entrambi i docenti al fine di riuscire a tradurre e comprendere i testi di chimica tradotti in lingua inglese.
Questo strumento proposto nelle scuole italiane potrebbe divenire un efficace metodo per preparare ancor meglio gli studenti ad affrontare non solo gli studi successivi alle scuole medie superiori, ma anche per apprendere le capacità di traduzione che probabilmente potranno venir loro richieste quando si affacceranno nel mondo del lavoro.
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